Il primo articolo sulle bevande miscelate, lo voglio
dedicare ad un cocktail tutto Italiano, anche nel nome sebbene echeggi a
territori oltre oceano.
Il Cocktail in questione è l’Americano, la cui origine non è
documentata con certezza, ma si pensa risalga ai primi anni del XX secolo. Di
assoluta certezza però sono gli ingredienti, tutti italianissimi. Ovvero il
Campari di Milano ed Vermouth di Torino.
Una prima ipotesi sul nome, ce la descrive Arnaldo Strucchi nella sua
monografia del 1909 sul prodotto di eccellenza di Torino, secondo il quale
all’epoca, negli Stati Uniti, c’era l’usanza di miscelare il vermouth ad altri
liquori, come il gin o gli amari… da qui il Cocktail all’Americana… sintetizzato
con il tempo in “Americano”.
Un’altra ipotesi, sicuramente ancor
più campanilistica ma poco fondata, attribuisce la nascita del Cocktail nel
1933 in onore alla conquista del titolo di campione dei pesi massimi a New York
da parte di Primo Carnera, detto l’Americano. La nascita del cocktail è
sicuramente antecedente, ma dopo la vittoria di Carnera, ci fu un incremento
massiccio della diffusione, tanto da alimentare questa falsa leggenda.
Il Cocktail fu citato anche da Ian Fleming, in Casino Royale
(1953), il primo romanzo della serie dedicata al noto agente segreto con
licenza d’uccidere, in cui James Bond sorseggia un Americano, prima di cambiare
gusti e dedicare la sue future bevute al mitico Vodka Martini, rigorosamente
“agitato, non mescolato”!!
Ma veniamo alla preparazione.
La ricetta originaria, era composta da una percentuale di Vermouth decisamente
a favore del bitter, in alcuni casi era 3 a 1 in altri 3 a 2 con addirittura 5
parti di soda.
Oggi, la ricetta vede i due protagonisti al 50% con una
semplice spruzzata di soda.
Si riempie il bicchiere, in genere un tumbler basso o un
highball, con ghiaccio, si aggiunge
3 cl Bitter Campari
3 cl Vermouth Rosso
1 spruzzo di Soda
1 fettina d’arancia o scorza di limone
La nota amarognola di fondo, stemperata dalla soda e dall’arancia
rendono l’Americano, perfetto per l’aperitivo.
Il sigaro che a mio avviso trova un ottimo accompagnamento
con questo cocktail è il Sigaro Toscano Millesimato prodotto in edizione
limitata ed il Toscano Antica Tradizione per quanto riguarda la produzione
regolare.
La discreta morbidezza di questi due sigari, con maggiore rotondità a favore
dell’edizione millesimata, trova un buon equilibrio con l’Americano. La nota
lievemente amaricante, addolcita dall’arancia, sottolinea la rusticità dell’abbinamento
e libera il palato dal tannino rilasciato dal tabacco.
Fabrizio Gulini